NARCISO

drammaturgia

Edizioni ChipiùneArt - testo vincitore del premio nazionale di drammaturgia "L'Artigogolo" 2018

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Narciso di Alessia G. Matrisciano - oltre che per il coraggio nell'affrontare con fantasia e originalità temi da secoli sfruttati - si fa apprezzare per i dettagli sonori della scrittura, una fluidità lavorata di cesello presente in particolare negli ottimi monologhi della Mamma, di Aminia, di Eco, e per un istintivo senso del ritmo che muove con sicurezza la disposizione e il montaggio del materiale drammatico in direzione di quell'irrinunciabile personalità musicale che ogni testo teatrale riuscito deve presentare.

Fabio M. Franceschelli


Narciso è un'indagine sull'amore frustrato, l'amore impossibile, l'amore mitizzato - non poteva che essere tratto da un mito, anche se il mito stesso ne esce stravolto. Narciso non è presente, non parla, è già trasformato in fiore e tutto è già successo, il corpo che egli ha negato a tutti coloro che sono stati presi dal suo fascino già non è più vivo. Non chiamiamolo quindi dramma, ma postdramma.

Cinque personaggi quasi completamente monologanti raccontano il loro legame con Narciso: Tiresia (reincarnato in Salvador Dalì, che è anche insegnante e preside di un'immaginaria scuola superiore), la madre di Narciso, Aminia, Eco, una prostituta. Tutte vittime grottesche e sofferenti ma - e qui si aprono le domande - questo Narciso che ha portato molti sull'orlo della pazzia è davvero una figura demoniaca? O non è piuttosto egli stesso vittima del loro sguardo?

Il testo in azione

Foto di allestimenti

© 2020 Alessia Giovanna Matrisciano, Roma
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